BUON NATALE… UN CONSUNTIVO DI FINE ANNO

Mi piace prendere questo periodo dell’anno come un momento per tirare le somme di un lavoro. Ogni tanto è anche importante guardare cosa sta accadendo introno a noi. Oltre agli auguri vi passo delle riflessioni sull’andamento dei miei contenuti sul web.

LA FOTOGRAFIA COME DOCUMENTO STORICO…

Un tempo erano i fotografi attraverso le loro immagini a raccontare la storia, oggi al tempo dei social le cose secondo me stanno cambiando, ogni persona fotografa la sua storia e spesso anche la cronaca…riflessioni al riguardo

RIFLESSIONI SUL “FAKE”…

Questa è una mia riflessione fatta su facebook.

Non parlo di fotografia ma mi sembrava interessante come riflessione anche per chi segue il mio blog.
Le false notizie ci sono sempre state e non le ha inventate internet.
Molte sono addirittura insegnate nelle scuole e va detto, a discolpa di molti, che spesso le notizie sono in divenire e le conoscenze cambiano, cambiando anche le verità.
Semmai a volte si cerca di rallentare il passo di certe nuove verità perché la struttura che le contiene deve trasformarsi di conseguenza in modo di inglobare le novità prima di renderle pubbliche o di scegliere quali verità siano consone al sistema.
Detto questo però , lo stesso mondo del web che sembra contenere i “fake” che tanto preoccupano (si fa per dire) la politica, contiene in se le risposte.
Nasce un fake e ci sono centinaia di notizie che dicono il contrario.
Il problema non è nella notizia in se ma nell’utilizzo che ne fanno le persone o nel pregiudizio di chi legge e che se trova quella che crede essere la sua verità mette “like” senza pensare.
In fondo diciamocelo chiaramente:
Quanti sono veramente interessati alla verità?
Quanti hanno bisogno di raccontarsela dalla mattina alla sera?
Il razzista vuole che il nero sia cattivo e il buonista vuole che sia sfruttato ma pochissimi credono che il nero sia prima di tutto un individuo come noi niente di più niente di meno.
Molte persone non vogliono la verità perché farebbero come la struttura di cui parlavamo prima, non sarebbe in grado di sopportarla.
Il “fake” non è un modo per fregare gli ingenui, o almeno non è solo questo, è più che altro lo specchio di una società fatta di individui che per mille motivi preferiscono non vedere e credere al falso.
Questa società si regge sul falso altro che!
Togliendogli il falso si sbriciolerebbe per buona parte.
Quindi nessuno è realmente interessato al problema del “fake” quanto al problema di quali “fake” siano strutturalmente accettabili.
Oggi è tutto davanti agli occhi e se uno vuole studiare ha a disposizione il mondo solo stando seduto davanti a un pc.
Se vi preoccupano i “fake” non è per voglia di giustizia ma probabilmente solo per paura che quello che credete possa essere falso…
Chi cerca trova ma chi non cerca trova prima.

 

 

Pubblicità