C’era questa foglia in terra che ha attratto la mia attenzione.Eravamo io e Roberta e le spiegavo come entrare in contatto con la luce che colpisce le cose.Abbiamo provato a fare una serie di scatti piuttosto banali fin quando non mi è venuto in mente di provare a fotografare in “controluce”.Improvvisamente la foto ha preso vita,le forme hanno preso volume e la foglia,seppure secca e staccata dall’albero,è tornata a vivere in tutto il suo splendore.
Tra l’altro lo scatto ravvicinato ne ha enfatizzato la forma e la materia di cui è composta.
La visione di quel microcosmo perfetto mi ha ricordato per l’ennesima volta perché fotografare è solo un modo per dare attenzione all’armonia della vita.In particolare il “controluce” ha un fascino paradossale insito nella parola stessa.La fotografia che è luce,può essere enfatizzata andando “controluce”.Non so voi,ma io sono sempre affascinato dai paradossi perché racchiudono tutto il mistero della vita.
Ecco che una foglia che noi crediamo morta perché secca,fotografata da vicino con la giusta luce,ci appare come è in realtà,assolutamente Viva.
Qui nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma….Mi piace pensare che quella foglia non sia morta,si sia semplicemente messa in posa affinché io potessi fotografarla