Un semplice riflesso in una vetrina apre un mondo.In questa immagine c’è un gioco di riflessi tra l’interno reale della vetrina e ciò che viene riflesso dalla vetrina stessa.Il fatto che un tenda sembra coprire una parte del fotogramma ci fa immaginare che dietro la tenda esista un’altra porta,così come la porta che si vede a lato della tenda stessa.Le tecniche dell’immagine subliminale utilizzano spesso questo meccanismo,quello del mistero con soluzione annessa.In questo caso nessuno può sapere cosa ci sia dietro la tenda,potrebbe non esserci nulla,ma il fatto che esista una porta li a fianco e che quella porta abbia la stessa forma della tenda,ci fa immaginare una porta dietro la tenda.
C’è da fare un’osservazione sempre legata alla terza dimensione a me tanto cara,questo meccanismo scatta automaticamente in ognuno di noi ma solo se non ci soffermiamo sull’immagine,se noi guardiamo superficialmente e ci accontentiamo della prima sensazione,allora ciò che vedremo sarà una porta dietro la tenda,ma se cominciamo a viaggiare nella terza dimensione,quella della profondità,allora il viaggio potrebbe cambiare ed essere diverso.Se io avessi fatto due passi sulla mia destra e avessi scattato una nuova immagine,ciò che è svelato ora sarebbe diventato mistero e sarebbe stato svelato ciò che la tenda copre…questo per dire che la terza dimensione di questa immagine non è nella forma e nemmeno nel significato subliminale,ma è nel mistero che si cela dietro a una tenda che si pone davanti a noi…siccome la tenda serve a coprire il sole,noi la percepiamo come mistero.Il fotografo “esoterico” non si preoccupa di cosa ci sia dietro la tenda,ma si preoccupa della sensazione di una tenda davanti ai suoi occhi….Il fotografo esoterico vede nell’immagine riflessa nella finestra visibile,se stesso…il mistero svelato di chi è,il mistero di scoprirsi per non trovarsi mai.Il vero protagonista dell’immagine in questo caso è il riflesso nella porta…sembra una persona,forse una donna,in realtà ognuno sa che quel riflesso descrive se stesso…ma questo lo si scopre solo se uno si ferma a guardare e comincia a cercare nelle sue profondità.