Se dobbiamo parlare di forma il mago è senz’altro lui, Cartier Bresson. Non perché sia l’unico a saper comporre una foto a livello formale, ma perché è uno dei pochi che utilizzava il linguaggio (oggi scempiato dalla street) per raccontare i rapporti tra forma e sostanza. Molte foto di Bresson sono certamente ironiche e questo ha dato il “La” a una serie di virtuosi della simpatia che, confusi dalla loro superficialità, più che cercare il miracolo interno della fotografia che avviene ogi millesimo di secondo, si sono messi a cercare lo stupore esterno che cattura lo spettatore, nell’illusione di raccontare un fatto.
In questa foto di Bresson c’è un legame viscerale tra i corpi e la materia che li circonda. C’è una storia dell’umanità in questa foto.Una serie di coppie che comunicano ta loro: due bambini legati da un piano orizzontale, due adulti, un uomo e una donna, legati da un piano verticale, due bambine che sono due forme ad “L” dove piano orizzontale e verticale si sommano e due cani, anche essi uniti ad “L” ma su un piano schiacciato che li mischia formalmente quasi con il muro. Tutti gli elementi hanno un legame col muro fatto di linee verticali e orizzontali. Le coppie sono legate da questo muro che le allontana fisicamente tra loro ma le avvicina per contatto indiretto(tutti toccano il muro).Notate che l’unica persona che non tocca il muro (la signora sulla destra), sembra toccare il fotogramma visto che è stata tagliata per metà fuori, quasi a voler continuare questo gioco simbolico anche al di la dalla foto.
C’è il racconto dell’umanità in questa immagine, non lo sciocco racconto di street che potrei riassumere nello stereotipo del cappello rosso che vola alla persona grassa davanti alla cabina telefonica Londinese anch’essa rossa.
Capite la differenza di profondità tra l’istantanea fine a se stessa e quella che viene chiamata peripeteia? Se non sapete cosa sia, vi dò l’occasione di andarvelo a cercare. Bresson sentiva la forma della sua fotografia. Non ha mai fotografato una persona in vita sua, nonostante abbia fatto diversi ritratti. Eppure la maggior parte di quelli che hanno ricalcato le sue orme si sono messi a fotografare le azioni delle persone. Potrei quasi dire che il 90% del mondo della fotografia esiste per un colossale fraintendimento. Se molti di costoro sapessero cosa è veramente la fotografia, poserebbero la macchina fotografica come si posa una bomba che sta per esplodere.