E’ buio oramai, sono le 7 di sera e qui all’equatore fa buio presto.
D’un tratto una signora ci chiama e Flavian ferma la moto che ci sta portando a casa.
Come mio solito non capisco nulla di quello che si dicono ma vedo che la signora porta sul manubrio della bicicletta due galletti legati per le zampe, vivi.
Mentre parla con Flavian fa il gesto di consegnargliene uno e poi si accordano per farselo portare a casa da lei perché in moto è troppo complicato trasportare anche un galletto oltre a noi con zaini e buste varie.
Appena ci allontaniamo chiedo a Flavian se fosse un dono che la signora voleva fargli e invece mi sento rispondere che ci aveva semplicemente riportato il nostro galletto che si era perso. Appena mi da la risposta comincio a ridere e mi viene in mente facebook con tutti i post su cani scomparsi che tanto sensibilizzano i cuore di noi occidentali, ho immaginato cosa sarebbe accaduto se invece di un cane avessi messo la foto in primo piano del galletto scomparso, chissà quale sarebbe stata la reazione dell’animalista medio. La cosa ancora più curiosa era nel fatto che qui è pieno di galletti bianchi che per me sono tutti uguali: come avrà fatto la signora a riconoscere quello di Alina e Flavian?
Qui gli animali hanno un valore inestimabile, che si tratti di una gallina o di un maiale difficilmente vengono uccisi, non per derive moralistiche tipo le nostre ma proprio perché hanno un valore legato al fatto che sono cibo e che valgono più del denaro. Nonostante questo non capita di rado che una famiglia regali un pollo a un’ospite nonostante non ne mangi una da un anno…
Un’altro aspetto su cui riflettere…
Ora il galletto di Flavia e Alina è di nuovo a casa, e di nuovo alle 5 mi sveglia col suo urlo strozzato, so che mi mancherà quando a svegliarmi sarà il suono asettico di un telefonino con la suoneria di paradise city…